Dopo l’Equinozio d’Autunno, ogni anno assistiamo al progressivo diminuire delle ore di luce, fino a toccare il culmine dell’oscurità in prossimità del Solstizio d’Inverno. Tuttavia, durante le 4 settimane di Avvento, che nella tradizione Cristiana precedono il Natale, diventa estremamente intensa la luce del nostro Sole Spirituale, veicolata da Sirio, noto anche come “il Sole dietro il Sole”. Il fortissimo valore simbolico di questo periodo dell’anno ha assunto grande rilevanza nella cultura spirituale e religiosa di molti popoli e culture del mondo. In questo tempo dell’anno cade infatti una festività molto cara alla Religione Ebraica: l’Hanukkah, che commemora la nuova consacrazione del Tempio di Gerusalemme nel 164 a.C., dopo la vittoria dei Maccabei sull’esercito del re Antioco IV, il quale aveva cercato di sradicare le credenze e osservanze ebraiche del popolo d’Israele. L’Hanukkah, che letteralmente significa “inaugurazione”, è nota anche come “Festa dei Lumi”, in memoria del miracolo dell’olio. Secondo il Talmud, una volta riconquistato il tempio, gli ebrei vollero accendere la Menorah, servendosi delle pochissimo provviste di olio rinvenute. In quell’occasione, il popolo fu sorpreso da un miracolo: l’olio che sarebbe bastato per un solo giorno, fu sufficiente invece per tenere viva la fiamma della Menorah per otto giorni consecutivi. Per questa ragione, gli ebrei celebrano ancora oggi l’Hanukkah accendendo ogni sera, per otto giorni, un nuovo lume su un particolare candelabro a nove bracci. L’Hanukkah viene spesso accomunato al Natale cristiano, tanto da essere considerato una sorta di “Natale ebreo”. Sebbene quest’associazione sia approssimativa per molti aspetti, è vero però che queste due feste sono entrambe occasione di gratitudine e lode verso il miracolo della luce che viene e vince le tenebre. In questo breve seminario ripercorreremo le origini storiche e il significato simbolico della festa di Hanukkah e dei rituali ad essa associati. Saremo invitati a prepararci ad accogliere la Luce che viene e a chiederci a che cosa desideriamo ridedicare il nostro Tempio oggi, nel qui ed ora.